Le donne eritree

camminano, camminano, camminano:
per andare al mercato con una gallina sotto il braccio
per andare al pozzo per un secchio d’acqua
per andare ad un funerale nel villaggio lontano
per andare con le amiche a preparare una festa di nozze.

Camminano con incedere solenne
senza fretta e senza lentezza,
camminano perennemente nella polvere
indossando il bianco netzelà tessuto da loro
incredibilmente sempre pulito.

Le donne eritree
si siedono al telaio
e ripetono gesti antichi di millenni
per tessere il loro netzelà.

Le donne eritree
sono le discendenti della regina di Saba
sono eredi dei popoli che sono stati la culla dell’umanità;

le donne eritree
non hanno dimenticato che cosa significa essere parte dell’umanità:

sanno essere riconoscenti alla vita
sanno riconoscere come dono le poche cose indispensabili alla vita:

l’acqua
il fuoco
il pane
l’amore
l’amicizia
l’ospitalità

Maria Maddalena Terzuolo
Segheneiti  2005

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Arazzo eseguito da Maria Maddalena Terzuolo
in omaggio alle donne eritree